Il Braer Storm del gennaio 1993 si formò in modo esplosivo con un abbassamento di pressione record di 913 mbar (hPa)
Ciclogenesi esplosiva (chiamata anche bomba meteorologica,[1][2][3]meteorological bomb,[4]sviluppo esplosivo,[1]ciclone bomba[5][6] o bombogenesi[7][8][9]) è il rapido aumento dell'area di bassa pressione di un ciclone extratropicale. L'entità del cambio di pressione necessario per classificare un fenomeno come "ciclogenesi esplosiva" dipende dalla latitudine. Ad esempio, a 60° di latitudine, si può parlare di "ciclogenesi esplosiva" se la pressione centrale scende di 24 mbar (hPa) o più nelle 24 ore.[10][11] Questo è un evento invernale prevalentemente marittimo,[10] ma si verifica anche in territori continentali,[12][13] e anche in estate.[14] Questo processo è l'equivalente extratropicale della rapida intensificazione tropicale. Sebbene la loro ciclogenesi sia del tutto differente da quella dei cicloni tropicali, i cicloni bomba possono generare venti da circa 120 a 155 km/h, lo stesso ordine di grandezza della prima categoria della Scala Saffir-Simpson, e provocano forti precipitazioni. Anche se solo una minoranza di queste "bombe" diventa così forte, alcune di loro ancorché deboli hanno causato danni significativi.
^abFierce 'weather bomb' batters Britain, in The Telegraph, 9 dicembre 2011. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2011).
^Ryan explains Bomb Cyclogenesis, su wbrz.com, WBRZ News 2 Louisiana. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).